CENTAURA IX
MARCELLO VENEZIANI
CENTAURA
XLI
Siamo figli di catene infinite di morti
e ne portiamo i segni, il richiamo e la sorte.
XLII
Vivono smorti di fumo e di corpi.
Non menti animate ma carni affumicate.
XLIII
Il molteplice è l’affanno delle cose mortali
corrose e proliferate dal tempo.
Ogni accumulazione nasce da una perdita,
tanti per compensare Uno.
XLIV
La bellezza è la gloria del mondo
cantata dalla luce,
che non è di questo mondo.
Vela il suo splendore
la nostalgia dell’invisibile.
XLV
I fanatici impongono le risposte
i cinici annientano le domande.
Da opposti pianti cresce il deserto.